In un momento di rabbia, Diego ha tirato un sasso nel fosso vicino a casa sua. Il sasso ha colpito e ucciso un gatto. Agitatissimo, il ragazzo cerca di fare i conti con quanto è accaduto. Ma il giorno dopo scopre che la padrona del gatto è Bianca, la sua più cara amica. Come dirglielo? Diego sa cosa dovrebbe fare ma esita, cercando una scappatoia al problema, e peggiorando sempre di più la sua situazione. Fino al momento in cui non sarà più possibile tacere la verità.
Biografia dell'autore
Anna Lavatelli

Un brano del libro
«Che cosa ti è successo?»
«Non trovo più il mio gatto. Un bel siamese, si chiama Romeo. Chissà dove si è cacciato, quello stupido».
Devo essere diventato verde in faccia, perché lei mi ha chiesto: «Non è che sai qualcosa di brutto e non me lo vuoi dire?»
Io non riuscivo proprio a rispondere, le sue parole scivolavano dentro il mio orecchio e mi facevano venire i crampi allo stomaco. Tra tutti i gatti del quartiere, proprio quello della mia amica del cuore dovevo beccare. Mi sentivo annientato, distrutto. Il mondo mi roteava intorno come la giostra dei seggiolini volanti.
«Insomma, l’hai visto o no?» ha insistito.
«No» ho biascicato. Sentivo la lingua appiccicosa e un gusto amaro nella saliva.
Come facevo a dirle che il suo caro Romeo era morto. Avrei dovuto spiegare anche un bel po’ di altre cosette, e sarebbe venuta fuori tutta quella verità che avevo appena seppellito così accuratamente nel fosso. Nemmeno Bianca mi avrebbe creduto, nonostante fossimo tanto amici. Nessuno poteva credere a una morte così assurda, e lei ancora meno degli altri, perché il gatto era il suo gatto e questo la rendeva più sospettosa, più svelta a giudicare.
Vedevo già il suo sguardo di condanna, la bocca arricciata in una smorfia, la mano che mi scacciava con orrore. Via, via, in esilio da lei per sempre. Dove lo trovavo il modo giusto per non far succedere una cosa simile. Non c’erano parole, non c’era niente. Potevo solo stare zitto e patire.